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> SARDEGNA CANCRO A NORMA DI LEGGE, In arrivo Diossina e polveri sottili
 
MatteoAdmin
Inviato il: Sabato, 23-Giu-2007, 22:37
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IL 7 GIUGNO 2007 la Giunta Regionale della Sardegna ha approvato la graduatoria delle ditte che hanno avanzato richiesta di partecipazione alla Gara Regionale per la costruzione di Inceneritori ad altissima temperatura in genere sui 3.000 gradi, tali inceneritori chiamati impropriamente Termovalorizzatori(forse qualcuno si vergogna di chiamarli Inceneritori), in quanto dalla combustione si ricava un pò di energia elettrica a detta di esperti senza i contributi pubblici molto più costosa delle energie rinnovabili.
E' risultata vincitrice la società Urbaser.



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Termovalorizzatore di Ottana, approvata la graduatoria
Vincitrice della selezione è stata la società Urbaser, che ha proposto di smaltire i rifiuti a 56,4 euro a tonnellata, mentre attualmente a Cagliari e Macomer lo smaltimento dei rifiuti avviene al prezzo di 120 euro a tonnellata.


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CAGLIARI, 7 GIUGNO 2007 - La giunta regionale ha approvato questo pomeriggio la delibera con la quale prende atto dell'esito della selezione della relativa graduatoria per il progetto di un termovalorizzatore nella area industriale di Ottana. Il bando per il project financing è stato vinto dalla società Urbaser, alla quale verrà affidato il compito di mettere a punto il progetto per l'impianto di trasformazione in energia dei rifiuti della Sardegna centrale e settentrionale, mentre quelli della Sardegna meridionale verranno "bruciati" nell'area industriale del Casic a Cagliari.

I vincitori della gara, alla quale hanno partecipato altri 3 concorrenti, hanno proposto di smaltire i rifiuti a 56,4 euro a tonnellata (60,9 con le utilities) mentre l'investimento sempre senza utilities è di 262 milioni di euro. Lo smaltimento dei rifiuti a Cagliari e Macomer avviene oggi al prezzo di 120 euro a tonnellata. La delibera della giunta prevede ora che il progetto, già nella fase di elaborazione, venga sottoposto all'attenzione delle popolazioni dell'area di Ottana, a cavallo tra le province di Nuoro e Oristano. Il bando prevede lo smaltimento di una media di 200 tonnellate di rifiuti in due delle linee del nuovo impianto, con una terza linea riservata alla produzione di energia con biomasse. La delibera incarica l'Ente foreste di fornire il quadro della possibile produzione e del costo delle biomasse in Sardegna.

fonte:
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Luca
Inviato il: Lunedì, 30-Lug-2007, 19:45
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Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia (
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INCENERIMENTO DEI RIFIUTI

L’Associazione dei Medici Per l'Ambiente (ISDE Italia) è fortemente preoccupata in merito all’ incremento dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) tramite incenerimento, che si sta proponendo nel nostro paese, sia con la costruzione di nuovi impianti, sia con l’ ampliamento di quelli esistenti.

Lo smaltimento dei rifiuti esige, innanzi tutto, una seria politica delle “R” come Razionalizzazione, Riduzione della produzione, Raccolta differenziata, Riciclaggio, Riuso, Riparazione, Recupero.

Solo dopo aver attuato tutti i punti precedenti, si potrà eventualmente valutare correttamente la migliore tecnica impiantistica per lo smaltimento della frazione residua scelta tra i sistemi che garantiscono meglio salute umana ed ambiente (pensare al trattamento con recupero energetico dell’'esigua frazione residua). Solo con questa politica, oltre a ridurre i costi economici, si possono ottenere impatti ambientali e sanitari inferiori a quelli prodotti dagli inceneritori e dalle discariche.

L' incenerimento degli RSU è, fra tutte le tecnologie, la meno rispettosa dell' ambiente e della salute. E’ inevitabile la produzione di ceneri (che rappresentano circa 1/3 in peso dei rifiuti in ingresso e devono essere smaltite in discariche speciali) e l'immissione sistematica e continua nell’atmosfera per ogni inceneritore di enormi quantità di fumi inquinanti e, in particolare, di particolato fine (PM10) e soprattutto ultrafine (PM2.5à0,1 ): la frazione più pericolosa di tale particolato è quella costituita dalle sua frazione ultrafine, le cosiddette nanoparticelle , aggregati di diametro variabile tra 1 e 25 nanometri costituiti da centinaia o migliaia di atomi. La loro pericolosità è essenzialmente legata alla capacità di penetrare in tutti i tessuti, le cellule e i nuclei degli organismi viventi; di veicolare in essi alcune tra le sostanze (geno)tossiche e cancerogene prodotte negli inceneritori (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine e furani, ecc.) che tendono a persistere ed accumulasi per anni negli organismi viventi.

Inoltre gli inceneritori contribuiscono in misura notevole all’effetto serra.

La combustione trasforma infatti anche i rifiuti relativamente innocui quali imballaggi e scarti di cibo in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e ceneri residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio.

Per noi, Medici per l’Ambiente, è prioritario pensare agli effetti sugli esseri umani più fragili, perché già malati, o più suscettibili come bambini, donne in gravidanza, anziani. Il rischio non è solo riferibile ad una maggiore incidenza di tumori (già segnalata), ma anche ad altre problematiche quali: incremento dei ricoveri e della mortalità per cause respiratorie e cardiocircolatorie, alterazioni endocrine, immunitarie e neurologiche.

Si ribadisce che in problematiche così importanti e complesse devono sempre essere privilegiate le scelte che si ispirano al principio di “precauzione”, alla tutela e salvaguardia dell'ambiente, consci che la nostra salute e quella delle future generazioni è ad esso indissolubilmente legata (come le drammatiche esperienze su amianto, benzene, piombo e polveri fini dovrebbero averci insegnato).

L’Associazione Medici per l’Ambiente chiede che:

Venga istituita immediatamente una moratoria sui progetti di termodistruzione (o termovalorizzazione) in corso;

Venga incentivata economicamente la politica delle “R”;

A cura delle Autorità competenti, vi sia una efficiente ed efficace azione di verifica e controllo, in continuo, dei possibili inquinanti (al camino, aria, terra e falde acquifere) per gli impianti già in funzione e che questi controlli siano simultaneamente affiancate da rigorosi monitoraggi sanitari delle popolazioni già potenzialmente esposte;

Siano istituzionalizzati i Garanti delle popolazioni che dovranno conoscere in tempo reale i risultati delle campagne ambientali, sanitarie e l’andamento delle misurazioni di tutte le possibili emissioni causate dal sistema di smaltimento operante, al fine di proporre tempestive soluzioni.

TUTTI GLI ESSERI UMANI SONO RESPONSABILI DELL’ AMBIENTE,

I MEDICI LO SONO DUE VOLTE!
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