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Pianeta Paradiso > IL SISTEMA SOLARE > APOPHIS MINACCIA IL PIANETA TERRA


Inviato da: Luca il Sabato, 19-Mag-2007, 15:41


Astronauti Nasa a capo di progetto di difesa della Terra da impatti cosmici
Asteroide killer, chiesto l'intervento dell'Onu
Un trattore spaziale da 300 milioni di dollari dovrebbe portare Apophis lontano e scongiurare la possibile collisione del 2036


SAN FRANCISCO - La minaccia di Apophis, l'asteroide che potrebbe colpire la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta. L’annuncio del coinvolgimento della massima rappresentanza dei governi mondiali nel caso Apophis è stato dato dall’astrofisico Russel Schweickart, capo di un gruppo di ex astronauti della Nasa ora impegnati a tempo pieno nei programmi di monitoraggio degli oggetti cosmici e difesa dai rischi di collisione con la Terra.

APOPHIS - «La settimana prossima ci sarà un incontro con il Comitato per gli usi pacifici dello Spazio delle Nazioni Unite, a cui presenteremo un rapporto aggiornato sugli asteroidi che costituiscono una minaccia potenziale per il nostro pianeta – ha riferito Schweickart ai membri dell’American Association for the Advancement of Science di San Francisco –. Parleremo di Apophis, ma non solo. Abbiamo bisogno di mettere a punto dei piani per difenderci nel migliore dei modi dalle centinaia, se non migliaia, di piccoli corpi celesti le cui orbite si avvicinano pericolosamente al nostro pianeta. Per quanto basse, le probabilità di impatto con uno di questi corpi non sono nulle. In caso di collisione, tutti i Paesi del mondo, nessuno escluso, sono a rischio».
PATATA ORBITANTE - Scoperto nel 2004, Apophis è un piccolo asteroide a forma di patata, con un asse maggiore di circa 400 metri e un peso di 46 miliardi di chili. La sua caratteristica più preoccupante è che, mentre compie un giro completo attorno al Sole ogni 323 giorni, incrocia l’orbita della Terra due volte l’anno, esponendoci a una serie di «incontri ravvicinati» che, a causa della potente forza di attrazione terrestre, prima o poi potrebbero farlo precipitare su di noi. Per l’incontro del 13 aprile 2036 le probabilità di caduta sono attualmente molto basse, circa una su 45 mila, ma poiché l’orbita di Apophis è conosciuta con una certa approssimazione, gli scienziati non possono esprimere certezze.

IMPATTO - Di sicuro si sa che, se l’impatto si verificasse, sarebbe catastrofico e solleverebbe polveri e gas fino alla stratosfera, oscurando per lungo tempo la luce del Sole e decimando la vita sulla Terra, come già è accaduto altre volte nella storia geologica. Oltre a un rafforzamento della rete internazionale di monitoraggio degli asteroidi, Schweickart e collaboratori chiederanno alle Nazioni Unite il supporto per progettare e realizzare una missione di salvataggio assolutamente innovativa rispetto a quelle finora prese in considerazione, come l’esplosione di un ordigno nucleare accanto all’asteroide, col proposito di allontanarlo per effetto dell’onda d’urto, oppure l’impianto di un motore a razzo sulla sua superficie per portarlo lontano dalla Terra. Entrambe le soluzioni si potrebbero rivelare catastrofiche, hanno spiegato a San Francisco Schweckart e il suo collega Ed Lu.

TRATTORE GRAVITAZIONALE - Infatti, dalle ultime ricerche, è emerso che gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente, facile a disgregarsi in tanti piccoli frammenti. La bomba o il motore potrebbero trasformarli in uno sciame che, invece di un singolo colpo, esporrebbe la Terra a una micidiale grandinata di proiettili spaziali. Il progetto del «trattore gravitazionale», sviluppato principalmente da Ed Lu e descritto nei particolari in una articolo sulla rivista «Nature», consiste in una grande astronave teleguidata che si dovrebbe avvicinare ad Apophis senza toccarlo, in modo da legarsi ad esso con l’invisibile filo della forza gravitazionale. Quindi l’astronave azionerebbe esili ma efficaci getti propulsori che trascinerebbero gentilmente l’asteroide lontano dalla Terra, in una posizione definitivamente sicura. «La durata della missione di salvataggio sarebbe di circa 12 giorni – ha precisato Ed Lu –, il suo costo complessivo di circa 300 milioni di dollari».
Franco Foresta Martin
19 febbraio 2007

fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/02_Febbraio/18/asteroide.shtml

Inviato da: Luca il Sabato, 19-Mag-2007, 17:14
Chi è APOPHIS ?
alcuni link per conoscerlo meglio :


Clicca: http://neo.jpl.nasa.gov/risk/a99942.html


http://neo.jpl.nasa.gov/index.html


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Inviato da: Luca il Sabato, 19-Mag-2007, 17:36
Dal sito della NASA

http://hurricanes.nasa.gov/index.html

Traduzione automatica con google:

La terra si scontrerà con gli asteroidi, i Meteors o le comete?

È possibile. È accaduto prima:

65 milione anni fa: Un asteroide sei-miglio-largo ha atterrato sulla penisola di Yucatan, inducente i fuochi a dare fuoco intorno al mondo come residui piovuti dal cielo. La maggior parte della vita su terra è stata distrutta, compreso i dinosaurs. [+ estremità dei Dinosaurs]

50.000 anni fa: Un più piccolo (fra largo 100 e 160 piedi) asteroide ha atterrato in America del Nord, gettante la roccia fresca nell'aria e facente saltare la zona con i venti caldi e asciutti che hanno scopato l'erba dalla terra. [+ cratere del Meteor]

Questi sono appena due esempi degli effetti per cui abbiamo buona prova. I meteoriti atterrano frequentemente su terra, ma sono comparativamente piccoli e solitamente fanno pochi danni. Anche se le probabilità di uno scontro con un grande asteroide o cometa sono estremamente basse, le conseguenze sono catastrofiche - appena chiedere ai dinosaurs.

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Photo: Visiting an Asteroid - In 2001, NEAR landed on this asteroid, Eros, to conduct the first long-term, close-up study of an asteroid [+ more].


Nei periodi moderni, uno scontro sarebbe una storia differente. Le NASA vicino al programma di oggetti della terra esplora i cieli per rilevare, catalogare e controllare gli asteroidi ed altri oggetti. Fin qui, nessuno degli asteroidi potenzialmente pericolosi rilevati dagli scienziati della NASA si pensa per presentare una minaccia notevole a terra, ma nel caso in cui un oggetto potenzialmente pericoloso sia scoperto, il programma di oggetti della Vicino-Terra inoltre faciliterà le comunicazioni fra la Comunità astronomica ed il pubblico.
+ censimento adi asteroidi & alle delle comete vicini

Oggi, valutiamo che fino a 1500 oggetti più in gran parte di un chilometro (sei tenths di un miglio) attraverso ancora esistono nelle orbite vicino a terra. Un asteroide dalla più piccola estremità di questa scala ha potuto distruggere una città. Il nostro obiettivo è di identificare e rintracciare almeno 90% degli oggetti della vicino-Terra più notevolmente di un chilometro di diametro per 2008.

In dicembre di 2004, le osservazioni iniziali hanno indicato che un asteroide piede-largo 1.000 ha avuto il potenziale di terra notevole il 13 aprile - venerdì la tredicesima, come accade - 2029. L'asteroide è stato chiamato 99942 Apophis, dopo il dio egiziano di distruzione e di nerezza, Apep.

Le osservazioni multiple degli oggetti celesti sono richieste per determinare la posizione e la traiettoria esatte. Come osservazioni supplementari i calcoli migliorati del corso del Apophis, scienziati potevano eliminare la possibilità di scontro in 2029. Ma rimane una possibilità leggera che Apophis potrebbe essere snagged dal giacimento gravitazionale della Earth in un senso che cause esso per colpire il pianeta su un flyby di ritorno durante l'anno 2036. Questo piano d'azione giocherebbe fuori se, durante l'incontro 2029, Apophis attraversa il punto preciso nello spazio a cui la attrazione gravitazionale della terra interesserebbe l'orbita dell'asteroide appena nel giusto senso. Questo “buco della serratura„ è meno di largo 2.000 piedi, in modo da la probabilità che questa accadrà è piccola (circa una in 5.500).

Apophis è l'unico asteroide che la truppa sul Torino regola - un sistema di valutazione di Richter-stile adottato dalla NASA in 1999 per allineare gli asteroidi in termini di loro formato, probabilità di scontrarsi con la terra e livellato di danni che potrebbero fare se un effetto accade. Apophis è classificato come minaccia del livello-un, per cui “la probabilità dello scontro è estremamente improbabile senza causa per attenzione pubblica o interesse pubblico.„

La NASA continua a raffinare la relativa comprensione del corso del Apophis. Comunque il rischio di scontro è piccolo, NASA sta considerando i programmi per contrastare Apophis se l'esposizione futura di osservazioni esso è una minaccia.

per l'intero articolo in lingua inglese clicca : http://hurricanes.nasa.gov/solar_system/science/impacts.html
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Inviato da: Luca il Sabato, 19-Mag-2007, 18:08
L'ESTINZIONE DEI DINOSAURI

dal Sito Astrobio.net :
Traduzione automatica con google:

Era del Dinosaur conclusa immediatamente
sulla base dell'università di Colorado al rapporto de Boulder


Secondo nuova ricerca condotta da un'università di Colorado al geophysicist de Boulder, un asteroide gigante che ha colpito il litorale del Messico 65 milione anni fa probabilmente ha incenerito tutti i grandi dinosaurs che erano allora vivi soltanto in alcune ore e soltanto quegli organismi già riparati dentro burrows o in acqua sono stati lasciati vivo.

L'asteroide del sei-miglio-in-diametro si pensa per avere Chicxulub colpito nel Yucatan, colpente con l'energia di 100 milione megatons di TNT, dell'autore e del ricercatore principale ad esempio Doug Robertson del reparto delle scienze geologiche e dell'istituto cooperativo per ricerca nelle scienze ambientali. “L'impulso di calore„ ha causato re-entering la materia espulsa avrebbe raggiunto intorno al globo, bruciante i fuochi e bruciantesi su tutti gli organismi terrestri non riparati dentro burrows o in acqua, ha detto.

Una carta sull'oggetto è stata pubblicata da Robertson nell'emissione di maggio-giugno del bollettino della società geologica dell'America. I co-author includono il professor Owen Toon, università deCu-Boulder di professor Malcolm McKenna e Jason Lillegraven e accademia del Wyoming della California di speranza dello Sylvia del ricercatore di scienze.

“L'energia cinetica della materia espulsa si sarebbe dissipata come calore nell'atmosfera superiore durante il re-entry, abbastanza calore per rendere la girata del cielo normalmente blu rovente per le ore,„ ha detto Robertson. Gli scienziati hanno speculato per più di una decade che l'intera superficie della terra qui sotto sarebbe stata cotta dall'equivalente di un insieme globale del forno sopra cuoce alla griglia.

La prova di rovina terrestre sta costringendo, ad esempio Robertson, la nota che le sfere molto piccole della roccia fusa sono trovate nel Cretaceo-Terziario, o il KT, contorno intorno al globo. Le sfere nell'argilla sono i resti delle masse rocciose che sono state vaporizzate ed espulso state nella traiettoria secondario-orbitale dall'effetto.

Uno strato quasi in tutto il mondo dell'argilla ha merlettato con fuliggine e l'iridio extra-terrestrial inoltre registra l'effetto e il firestorm globale che hanno seguito l'effetto.

Le sfere, l'impulso di calore e la fuliggine tutte sono stati conosciuti per un certo tempo, ma le loro implicazioni per la sopravvivenza degli organismi su terra non sono state spiegate bene, ad esempio Robertson. Molti scienziati sono stati curiosi circa come qualunque specie animale quali gli uccelli, i mammiferi primitivi e gli anfibi riusciti per sopravvivere il disastro globale che ha ucciso fuori di tutti i dinosaurs attuali.

Robertson ed i colleghe hanno fornito una nuova ipotesi per il modello differenziale della sopravvivenza fra i vertebrati della terra alla conclusione del cretaceo. Hanno messo a fuoco sulla domanda di cui i gruppi dei vertebrati erano probabili essere riparati nel sottosuolo o underwater ai tempi dell'effetto.

La loro risposta abbina molto attentamente i modelli osservati della sopravvivenza. Pterosaurs ed i dinosaurs non-aviari non hanno avuti adattamenti evidenti per burrowing o il nuoto e sono diventato estinti. In opposizione, i vertebrati che potrebbero burrow nei fori o nel riparo in acqua -- mammiferi, uccelli, crocodilians, serpenti, lucertole, tartarughe ed anfibi -- per la maggior parte è sopravvissuto.

I vertebrati terrestri che sono sopravvissuto inoltre sono stati esposti agli effetti secondari di un ambiente radicalmente alterato e inhospitable. “Gli studi futuri sugli eventi Paleocene iniziali su terra possono essere illuminati da questa nuova vista della catastrofe di KT,„ ha detto Robertson.

Fonte: per il documento completo in lingua inglese http://www.astrobio.net/news/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=994

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Da notare l'ipotesi del perchè tanti vertebrati si sono salvati dall'estinzione ed i Dinosauri no: i gruppi dei vertebrati erano probabili essere riparati nel sottosuolo , i dinosauri erano troppo grandi per trovare rifugio nelle caverne.
Questo credo significhi pure che un buon Piano Interrato in cemento armato possa proteggere tantissimo in caso d'impatto
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Inviato da: Luca il Sabato, 19-Mag-2007, 18:25
I DANNI CAUSATI DAGLI ASTEROIDI PICCOLI DIAMETRO DI CIRCA 50 METRI

Dal sito della NASA
traduzione automatica di google

Danni da Impact -- il caso al cratere del Meteor, Arizona

da Linda M.V. Martel
Istituto di Hawai'i di geofisica e di Planetology


50.000 anni fa di mammoths, sloths, bisonte e cammelli probabilmente ha vagato la Rolling Hills ed i terreni boscosi grassy del plateau del Colorado in una zona conosciuta oggi come Arizona di nordest. Ma in un istante, un effetto del meteorite ha disturbato questa scena pacifica. Che cosa erano le conseguenze sull'ambiente? Che cosa è accaduto agli animali che vivono vicino all'effetto?

Secondo David Kring dell'università de Arizona, danni sarebbero stati rapidi e vasti. Gli incidenti sono derivato dalla vaporizzazione, sepoltura dalla roccia fresca espulsa e dal getto di aria distruttivo che si muove attraverso il paesaggio.

Kring ha calcolato la grandezza ed il limite radiale del getto di aria prodotto dall'evento di effetto del cratere del Meteor usando i rapporti di scaling dalle esplosioni nucleari. Le sue valutazioni mostrano la vaporizzazione immediata delle piante e degli animali a terra zero. I venti al di sopra di 1000 km/hour hanno raschiato la terra all'interno di 3 - 5 chilometri del punto di effetto ed hanno condotto a devastazione rapida della popolazione locale delle piante e degli animali. Appena ogni quanto tempo questa specie dell'evento di effetto si presenta su terra? Esamineremo i rischi potenziali.
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I crateri di effetto sono trovati sulla luna, su tutti i pianeti terrestri, sugli asteroidi e sulla maggior parte delle lune dei pianeti esterni. Stanno costringendo la prova che l'effetto che cratering (scontri degli oggetti solidi) era un processo geologico dominante e diffuso nel sistema solare in anticipo. La terra è stata martellata similmente ma la maggior parte dei crateri rivelatori sono stati cancellati tramite i processi, la tettonica di piastra e l'erosione vulcanici da acqua, da vento, o da ghiaccio.

Tuttavia, le tracce di alcuni crateri ancora rimangono. Usando le immagini satelliti, le fotografie aeree, le osservazioni del campo, i programmi ed i dati geofisici sotterranei, i geologi hanno documentato oltre 150 crateri di effetto su terra. Poiché nessuno ha osservato mai la produzione di un cratere di effetto su tutto il pianeta roccioso, dobbiamo usare il formato e la figura dei crateri, la presenza di roccia fresca scavata, la figura ed il limite del ejecta e la roccia capovolta fa uno strato di negli orli del cratere per capire il processo cratering.

I ricercatori stanno guadagnando più comprensione dell'interazione fra energia di effetto, resistenza e struttura della roccia dell'obiettivo, presenza o assenza dei volatiles e gravità dai loro studi dei crateri di effetto durante il sistema solare.

L'effetto che cratering su terra ha un'implicazione profonda supplementare: incidenti mortali catastrofici. I cambiamenti ambientali locali e regionali e perfino le variazioni climatiche globali su terra sono stati attribuiti per avere effetto sugli eventi. Il cratere di Chicxulub sul litorale di Yucatan di condizione di celebrity guadagnata il Messico nell'inizio degli anni 90 come l'evento più probabile di effetto possibilmente connesso con l'estinzione dei dinosaurs alla conclusione del periodo cretaceo, circa 65 milione anni fa (anche saputo come l'effetto di K-T.) è conosciuto, tuttavia, dalle valutazioni dei tassi cratering che i più piccoli eventi di effetto hanno accaduto più frequentemente e che ci è stato un declino nel tasso di cratering con tempo.

Così la domanda è: che cosa i più piccoli, più frequenti eventi di effetto hanno fatto per interrare? Più importante, che havoc hanno potuto i più piccoli eventi di effetto rovinare sul nostro mondo moderno? Lo studio messo a fuoco di David Kring sulla zona al cratere del Meteor, Arizona fa la luce sul ambienti di alberino-effetto e pre.

Questa analisi luogo-specifica può essere usata come linea di base per illustrare che cosa accade agli ambienti locali e regionali quando un effetto, come l'evento del cratere del Meteor, avviene. L'energia esplosiva dell'evento del cratere del Meteor è stata paragonata ad un'esplosione nucleare dei 20 - 40 megaton.

Regolazione e caratteri

Il cratere del Meteor, Arizona (anche conosciuta come il cratere di Barringer) è uno dei luoghi classici di effetto nel mondo. Un foro a forma di scodella da 1.2 chilometri del diametro siede nella terra 60 chilometri di sud-est del Flagstaff, Arizona (35o02'N, 111o01'W.)

Il cratere è profondo circa 180 tester con un orlo che aumenta 30 - 60 tester sopra la pianura circostante. Secondo le misure effettuate da Steve Sutton all'università de Washington a St. Louis, il cratere ha formato circa 50.000 anni fa. (Steve è ora a Brookhaven ch'il laboratorio nazionale a New York dichiara.)

Usando la prova geologica e paleontologica corrente (quali i sedimenti del lago e i middens del packrat), Kring ha valutato che cosa il paesaggio, la vegetazione e la vita animale erano come 50.000 anni fa in questa zona del plateau del Colorado. Il piano al paesaggio un po'rotolante ha avuto un rilievo medio di circa 5 - 10 tester sopra le distanze di circa 0.25 - 1.0 chilometri. Una rete di fognatura poco profonda era già acqua trasportante stabilita al nordest e verso che cosa ora denominiamo il fiume piccolo del Colorado. I flussi basaltici dei coni e della lava del cinder hanno esistito circa 11 - 29 chilometri al sud, ad ovest ed al nord-ovest del luogo di effetto. Con l'eccezione del cratere di tramonto (dell'origine vulcanica; scoppiato più meno di 1.000 anni fa) e possibilmente altri due crateri vulcanici conosciuti come il cratere della fragola ed il cratere di O'Neil, tutte le caratteristiche topografiche viste oggi vicino al cratere del Meteor erano presente 50.000 anni fa.

I fossili sono rari nella zona, ma i dati disponibili suggeriscono che i mammoths, gli sloths, il bisonte e i packrats erano probabilmente sul plateau del Colorado ai tempi dell'effetto. I Mastodons, le capre della montagna, i cammelli, i cavalli ed i tapirs anche possono essere là. Abbastanza un menagerie!

Il getto di aria ed i relativi effetti

Dal punto di effetto, un'onda di scoppio invasa il paesaggio che produce i overpressures istantanei ad ogni punto sulla terra come la parte anteriore di scossa si è mossa fuori.

La quantità di danni dovuto i getti di aria è stata studiata con le esplosioni nucleari di superficie ed atmosferiche. Danni sono stati trovati per essere una funzione del rendimento e dell'altezza dell'esplosione. Dave Kring ha usato una gamma di energia esplosiva dei 20 - 40 megaton e di altezza di zero nella sua analisi della grandezza e del limite radiale degli stati dell'onda di scoppio per l'evento del cratere del Meteor (vedere la tabella qui sotto.)

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Per l'articolo completo: http://solarsystem.nasa.gov/scitech/display.cfm?ST_ID=345
in lingua inglese
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Inviato da: Luca il Lunedì, 21-Mag-2007, 12:10
Premio di 50 mila dollari alla migliore idea per monitorare l'asteroide
Cosa fare con Apophis? Mandate progetti
Nel 2036 se avvenisse l'impatto sarebbe catastrofico


PASADENA – Volete guadagnare 50 mila dollari entro agosto 2007? Allora datevi da fare e presentate un progetto per monitorare, con la precisione di qualche metro, la corsa folle di un asteroide di nome Apophis che si avvicina pericolosamente alla Terra e che prima o poi potrebbe caderci addosso. Il premio è stato messo in palio in questi giorni dalla Planetary Society, un’associazione fondata dallo scomparso astronomo Carl Sagan, che riunisce decine di migliaia di appassionati di astronomia e spazio in tutto il mondo, con sede a 65 North Catalina Avenue, nella città californiana di Pasadena.

Fra i tanti asteroidi che popolano lo spazio interplanetario, Apophis rappresenta per noi un autentico proiettile vagante. Scoperto nel 2004, ha la forma di una patata butterata, con un asse maggiore di circa 400 metri e un peso di 46 miliardi di chili. Preoccupa il fatto che, girando attorno al Sole con un periodo di 323 giorni, attraversa l’orbita della Terra due volte l’anno e quindi il rischio dello scontro, per quanto improbabile, non è da escludersi. Se accadesse, l’impatto catastrofico solleverebbe polveri e gas fino alla stratosfera, oscurando per mesi la luce del Sole. Forse per questo gli astronomi gli hanno imposto il nome poco rassicurante di Apophis, la divinità delle tenebre dell’antico Egitto, spesso raffigurata in forma di serpente.

La necessità di sapere esattamente dove si trova, momento per momento, Apophis si è imposta pochi mesi fa, quando gli scienziati hanno scoperto che, in occasione di un suo passaggio ravvicinato accanto alla Terra previsto nel 2029, il subdolo proiettile spaziale potrebbe entrare in un «corridoio orbitale» stretto appena 600 metri, subendo un fenomeno di «risonanza gravitazionale» che gli farebbe aumentare la probabilità di impatto con il nostro pianeta. Secondo alcuni esperti, in questa malaugurata evenienza, il crash cosmico con la Terra avverrebbe nel 2036: comunque in tempo per organizzare una spedizione per deviare l’asteroide e evitare l’impatto .

«Poiché le osservazioni da Terra, sia quelle ottiche sia quelle radar, non sono sufficienti a predire se Apophis entrerà nel buco gravitazionale entrando in risonanza, l’ideale sarebbe progettare al più presto una missione spaziale automatica che porti sull’asteroide una trasmittente in grado di fornire un monitoraggio preciso e continuo della sua orbita», propone alla Nasa l’ex astronauta «Apollo» Rusty Schweickart, ora diventato esperto in asteroidi. Ma una missione del genere non è né facile né economica. Di qui l’iniziativa di coinvolgere tutti gli esperti in una gara con premio finale, allo scopo di raccogliere la migliore idea per il monitoraggio a distanza di Apophis. «Alle volte le trovate più originali piuttosto che dalle sedi scientifiche istituzionali, arrivano da sconosciuti ma intelligenti appassionati che hanno il dono del colpo di genio», assicurano alla Planetary Society.
Franco Foresta Martin
27 dicembre 2006

fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/12_Dicembre/20/apophis.shtml

Inviato da: Luca il Lunedì, 21-Mag-2007, 12:19
Non è necessario far esplodere il meteorite che minaccia la Terra
Astronauta su asteroide? Missione possibile
Per evitare che ci colpisca, basta deviare la sua la sua orbita anche di poco. Lo ha dimostrato la sonda Deep Space


Una missione impossibile o invece facilmente realizzabile quella allo studio alla Nasa? Decisamente affrontabile sul piano tecnologico per diverse ragioni. Innanzitutto perché al contrario di quanto il film «Armageddon» suggeriva non è necessario far esplodere l’asteroide che minaccia la Terra. Per evitare che eventualmente ci cada addossa basta deviare la sua orbita anche di poco e così volerà via lasciandoci indisturbati. Lo ha dimostrato il test effettuato dalla sonda Deep Space che ha colpito la cometa Tempel 1 nel luglio 2005 con un proiettile di circa un metro ma che è bastato per deviare la sua corsa. Per fare questo basta sbarcare sull’oggetto cosmico un sistema in grado di generare una spinta tutto sommato contenuta dopo essersi ben ancorato al suolo. Arrivare sull’asteroide non è difficile perché, data la sua piccola massa rispetto a un pianeta, le operazioni di frenata (cioè la decelerazione da imporre) non richiedono una grande energia.

Il sistema sbarcato potrebbe mettere in funzione un razzo che con la sua spinta sposta letteralmente nello spazio l’asteroide stesso. Oppure si ipotizza che lo strumento scavi del materiale in superficie che espelle nel cosmo generando in questo modo una spinta. Oppure sistemi ancora più semplici in grado di raccogliere la radiazione solare la quale riscaldando la superficie provoca la generazione di gas che con la loro spinta alterano la direzione di viaggio. Naturalmente tutto ciò può essere effettuato in maniera automatica data la sofisticazione dei mezzi robotizzati oggi disponibili.

Con questa filosofia l’agenzia spaziale Esa sta progettando la missione «Don Chisciotte». Ma la Nasa preferisce prevedere l’invio di un astronauta che può facilitare il compito e soprattutto garantire la buona riuscita dell’operazione nel caso in cui qualche meccanismo si inceppasse. E qui Armageddon insegna. Il rischio per l’uomo sarebbe minimo e la parte più difficile sarebbe semmai la lunghezza della missione più che lo sbarco in sé. Per arrivare all’asteoride Apophis, finora indicato perché sembra minacciare la Terra nel 2036, la Nasa farebbe ricorso all’astronave Orion ora in corso di costruzione per tornare sulla Luna e poi volare su Marte. Per lo sbarco naturalmente si utilizzerebbero le stesse tecnologie allo studio sempre per il nostro satellite naturale. Dunque una missione possibile che potrebbe collocarsi nel tempo tra il ritorno sulla Luna e l’arrivo sul Pianeta Rosso mantenendo acceso lo spirito di esplorazione umana dello spazio tra le due grandi mete già stabilite.
Giovanni Caprara
18 novembre 2006

fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/11_Novembre/17/asteroide.shtml

Inviato da: Luca il Giovedì, 23-Ago-2007, 13:51
6/8/2007 - PERSONAGGIO

Il cacciatore di asteroidi

Astronauta di Apollo 9, adesso la sua missione è salvare la Terra dalla caduta dei corpi celesti


FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
È passato alla storia come protagonista della missione lunare Apollo 9, ma nel caso di impatto di un asteroide sulla terra, Rusty Schweickart potrebbe essere ricordato come la cassandra ignorata dagli scienziati di tutto il mondo. Il 71enne ex astronauta da anni mette in guardia la comunità internazionale sui rischi di collisione di asteroidi sul Pianeta, eventi di portata enorme per i danni catastrofici e la morte di milioni di persone che causerebbero. Nel 2001 crea la B612 Foundation (dal nome dell’asteroide descritto nel Piccolo principe) con l’impegno di mettere in guardia il mondo da un pericolo, a suo dire, tutt’altro che lontano. L’organizzazione chiede alle agenzie spaziali di localizzare l’esatta posizione dei corpi gravitanti in prossimità della Terra, capire quali siano le probabilità di impatto per ognuno, e modulare piani di prevenzione in caso di necessità. Gli appelli cadono puntualmente nel vuoto e le risposte degli enti di tutto il mondo, Nasa in testa, sono pressoché nulle. «È una cosa che non mi fa dormire la notte - spiega Schweickart - non perché temo per il futuro della Terra, ma perché studio continuamente e cerco soluzioni».

Il suo interesse per gli asteroidi nasce dall’antica passione per la biologia spaziale, la scienza che studia l’origine e le forme di vita dell’universo. «L’evoluzione delle specie che abitano la Terra evidenzia numerosi episodi determinati dall’impatto di asteroidi - prosegue - La scomparsa dei dinosauri avvenuta 65 milioni di anni fa è solo l’esempio più recente. Ma ci sono stati eventi di portata e impatto più lieve avvenuti prima e dopo». Secondo lo studioso si tratta di casi molto frequenti ma anche prevedibili, per i quali l’uomo può e deve essere preparato.

Schweickart è uno dei primi nel 2004 a lanciare l’allarme per il 9942 Apophis, l’asteroide che avrebbe potuto scontrarsi con la terra nel 2029 e nel 2036. Il pericolo rientra poco dopo, ma anche in quell’occasione la risposta delle agenzie spaziali è irrilevante. «L’Aphophis è stata una grande opportunità per capire a che genere di pericolo siamo esposti, perché di casi come quello ce ne sono molti - spiega ancora lo scienziato - Oggi le possibilità di impatto sono una su 45 mila, ma è incoraggiante il fatto che ci sia ancora una borsa di studio di 50 mila dollari offerta dalla Planetary Society per il piano di prevenzione migliore». La filosofia è dedicare più risorse possibili allo studio, non solo finanziamenti ma anche esperti e scienziati e chiunque sia in grado di contribuire a ogni livello, perché anche le «implicazioni legali e politiche sono tra le sfide più complicate».

Fino a oggi la risposta è stata però molto contenuta, e Schweickart non esita a muovere accuse di immobilismo alla Nasa. Il Congresso americano ha chiesto all’agenzia di individuare entro il 2020 il 90 per cento dei corpi di oltre 140 metri in orbita vicino alla Terra. Ma la legge approvata dal Congresso e siglata da Bush nel 2005 non ha avuto seguito: «La Nasa non sta facendo ciò che le è stato chiesto», incalza lo scienziato, convinto che ci si debba rivolgere altrove. «Stiamo lavorando con l’Agenzia spaziale europea, loro hanno un programma chiamato Don Chisciotte che prevede l’impiego di due navette: la Sancho che va in orbita e si allinea in prossimità dell’asteroide fotografandola mentre un secondo vettore, l’Hidalgo, si schianta su di esso». Il programma è stato momentaneamente accantonato ma secondo Schweickart, può essere ripreso in tempi rapidi e con opportuni finanziamenti, completato entro il 2015. «Il problema è che noi di B612 siamo gli unici che stanno promuovendo con vigore l’iniziativa».

A chi sostiene che problemi più immediati come l’effetto serra non consentono di destinare fondi per la caccia agli asteroidi, risponde: «Se camminando per strada rischio di essere investito da un autobus o colpito da un fulmine, non mi preoccupo solo dell’autobus. Non pretendo che tutti i soldi siano spesi per questi programmi e nulla vada all’effetto serra, anche perché non servono miliardi di dollari». Le operazioni di ricerca alla Nasa costerebbero per questo tipo di studi appena l’1 per cento del suo budget, e nel caso fosse necessario deviare un asteroide sarebbe un imperativo investire fondi ben più consistenti.

Ignorare il problema è, secondo Schweickart, una grave negligenza, anche perché si tratta di fenomeni facilmente prevedibili per i quali è possibile individuare con una certa accuratezza tempi e modi di un eventuale impatto. «È diverso dagli uragani: una volta localizzata la perturbazione, passano solo alcune ore o al massimo qualche giorno prima del suo arrivo, e l’unica cosa che si può fare è contenere i danni o evacuare le zone a rischio», conclude l’eroe di Apollo 9, che ricorda come nel caso di impatto di un asteroide le conseguenze sarebbero 10 mila volte superiori, ad esempio, a quelle di Katrina. Tuttavia, ripete, «si tratta di catastrofi ampiamente prevedibili che possono essere evitate grazie alle conoscenze e le capacità tecniche di cui la scienza dispone. Non muoversi significherebbe non voler sopravvivere, e l’uomo farebbe la fine dei dinosauri».

Rusty Schweickart
Nato il 25 ottobre 1935 a Neptune nel New Jersey è l’ex-astronauta che partecipò alla missione di Apollo 9 come pilota del modulo lunare. Nel 2001 ha creato la B612 Foundation.

Fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=274&ID_sezione=243&sezione=News

Inviato da: Luca il Giovedì, 23-Ago-2007, 14:07
Le ipotesi per contrastare il rischio d'impatto
La minaccia degli asteroidi: gli scienziati
cercano un piano per salvare la Terra


Washington, vertice mondiale delle Agenzie spaziali. Sono più di 4 mila e 800 potrebbero colpire il pianeta


MILANO—Nella prima settimana di febbraio due asteroidi del diametro di 30 e 180 metri hanno sfiorato la Terra da una distanza circa cinque volte quella della Luna. Il 31 marzo prossimo un bolide celeste della stazza di due chilometri transiterà appena più lontano: otto volte la distanza Terra- Luna. Ma nel luglio dell’anno scorso il corpo «XP14» ha sfiorato addirittura l’orbita lunare sfrecciando alla velocità di 17 chilometri al secondo tanto che, in gran fretta, la Nasa radunava i migliori esperti interni e di numerose università in Colorado per valutare l’allarmante situazione. «Ci rendiamo sempre più conto di quanto sia vera e poco considerata per il nostro pianeta la minaccia rappresentata da asteroidi e comete—avverte David Morrison del centro Ames della Nasa in California —. Non si tratta di un’esagerazione cinematografica raccontata da film come Armageddon e Deep Impact». Per questa ragione a Washington i rappresentanti delle maggiori agenzie spaziali stanno discutendo come definire un piano d’azione per convincere i vari governi a condividerlo e insieme sostenerlo. «Il pericolo non riguarda soltanto una nazione ma l’intero pianeta », aggiunge Morrison. E quanto sia realistico lo dicono i dati del censimento «Spaceguard Survey» in fase di conclusione da parte della Nasa e presentati qui nella capitale. I cosiddetti Neo (Near Earth Object)piccoli o grandi, scoperti su un’orbita che si avvicina alla Terra sono 4.566. Di questi, ben 704 superano il diametro di un chilometro. Dall’elenco, però, emerge l’inquietante «lista rossa» dei Potential Hazardous Asteroids (Pha) la quale segnala la presenza di 804 asteroidi più grandi di cento metri che potrebbero con una piccola variazione d’orbita caderci addosso. Su di loro sono puntati gli occhi delle agenzie spaziali.
■ La mappa dei possibili impatti
Ma per la verità con scarso effetto finora. Gli americani si dimostrano i più sensibili, se non altro perché la Nasa nel 1998 dava il via alla ricognizione Spaceguard Survey, la prima che cercava di valutare la reale minaccia cercando di sapere quanti fossero i corpi superiori al chilometro che si avvicinavano a noi. Il loro numero è ora stimato in circa 1200, tra i quali ci sono, appunto, i 704 già identificati. Ma, oltre la nota catastrofe che estinse i dinosauri, se si pensa che il bolide arrivato nel 1908 nel cielo siberiano di Tungusta (di cui ancora si vedono le conseguenze) aveva un diametro di appena 50-100 metri, ha la capacità di distruggere una metropoli, oppure che l'asteroide Apophis (taglia di 390 metri) in rotta di collisione con la Terra per il 2036 cadrebbe con la potenza devastatrice di centomila volte l’atomica di Hiroshima, si capisce che la minaccia celeste deve essere vista con maggiore dettaglio. Per questo il Congresso americano ha chiesto alla Nasa di approfondire la sua indagine per scovare entro il 2020 il 90 per cento degli oggetti cosmici con un diametro di appena 140 metri. In Europa sono state effettuate valutazioni da parte degli astronomi britannici e l’Ue negli anni scorsi aveva «certificato » il problema degli asteroidi senza tuttavia dar seguito al pronunciamento. L’agenzia spaziale europea Esa ha condotto degli studi di missioni ma l’argomento è rimasto sulla carta. Da Washington si spera escano argomenti convincenti per affrontare il tema degli interventi e, soprattutto, trovare la chiave politica in grado di avviare le possibili soluzioni, magari attraverso le Nazioni Unite come è stato proposto. «La questione si può considerare definita scientificamente almeno a grandi linee — nota Giovanni Valsecchi, esperto di asteroidi dell’Istituto Nazionale di astrofisica —. Ciò che serve stabilire adesso è la catena delle responsabilità, creando un’agenzia soprannazionale che coordini l’eventuale emergenza e avvii azioni concrete per passare dalle molte parole ai fatti».
Giovanni Caprara
05 marzo 2007
fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/05/caprara.shtml

Inviato da: Luca il Giovedì, 23-Ago-2007, 14:13
La scoperta importante in previsione di una difesa attiva

Asteroidi più pericolosi per la Terra
con il «motore» solare naturale


Misurato per la prima volta l’effetto «Yorp» che imprime agli insidiosi corpi celesti impulsi rotatori piccoli ma efficaci


Gli asteroidi hanno una specie di motore naturale, alimentato dall’energia solare, che può deviarli dalla loro orbita, a dispetto della legge di gravità, e magari farli avvicinare pericolosamente alla Terra più di quanto sia legittimo prevedere. La prova di questo fenomeno, sospettato da lungo tempo, è arrivata dopo una serie di minuziose osservazioni su alcuni piccoli asteroidi -condotte indipendentemente da gruppi di scienziati americani e europei- e ora pubblicate sulle riviste Science e Nature. «E la prima volta che riusciamo a evidenziare il fenomeno, battezzato "YORP" dalle iniziali dei quattro scienziati che l’avevano ipotizzato anni fa, grazie alle osservazioni che abbiamo effettuato sul piccolo asteroide 2000 PH5 di appena cento metri di diametro, dotato di un movimento rotatorio attorno al proprio asse», spiega Stephen Lowry, della Queen’s University di Belfast. All’origine dell’effetto YORP ci sono i raggi solari che illuminano l’asteroide, riscaldandolo in maniera disomogenea, in funzione delle caratteristiche chimiche e fisiche della sua superficie.

COME FUNZIONA - La radiazione riflessa dall’asteroide verso il gelido spazio interplanetario, conferisce un piccolo impulso al corpo che, nel corso degli anni, può essere tanto rilevante da alterare le sue caratteristiche rotazionali e anche la stessa orbita. Nel caso di ‘2000 PH5’, che compie giro su se stesso ogni 12 minuti, l’effetto YORP sta rallentando la rotazione di una piccolissima quantità: un millisecondo l’anno. «Ma in altri casi l’effetto può essere di accelerazione, al punto che l’asteroide comincia a girare così velocemente su se stesso da spezzarsi in due o più parti», aggiunge Mikko Kaasalainen, dell’Università di Helsinki, che ha studiato lo stesso fenomeno sull’asteroide 1862 Apollo, notando che un pezzo si è già staccato e ora orbita attorno al corpo come una piccolissima luna. Effetti di questo tipo portano gli specialisti a diffidare dell’avvicinamento di asteroidi come Apophis, che nel 2036 si porterà a poche decine di migliaia di km dal nostro pianeta. Infatti, anche se oggi questa appare una ‘distanza di sicurezza’ e le probabilità di un impatto con la Terra sono remote (attualmente c’è una sola probabilità su 45.000 che si verifichi il temuto impatto), c’è sempre il rischio che nei prossimi anni la situazione possa peggiorare a causa di una "spinta" non gravitazionale dovuta al piccolo ma insidioso effetto YORP. L’osservazione di 2000 PH5 –tengono a sottolineare altri due studiosi, Jean-Luc Margot e Patrick Taylor della Cornell University (Ithaca, New York)–- è stata fatta con il grande radiotelescopio di Arecibo, Portorico, e ci ha permesso di ricostruire la strana forma (che ricorda un dente molare) e la dinamica del piccolo corpo celeste.
Franco Foresta Martin
08 marzo 2007

fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/03_Marzo/08/asteroidi.shtml

Inviato da: MatteoAdmin il Sabato, 28-Feb-2009, 21:43
TABELLA DI RISCHIO DI APOPHIS
DATI ELABORATI NEL 2006

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738 osservazioni complessive, effettuate tra il 15 marzo 2004 ed il 16 agosto 2006

per restare aggiornati : http://neo.jpl.nasa.gov/risk/a99942.html

per seguire l'evoluzione dell'orbita di Apophis : http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=99942;orb=1
N.B. tale orbita è soltanto indicativa

Astronomical Unit distance AU = c * tauA = 1.49597870691 x 10^11 (± 3) m

I prossimi incontri ravvicinati prima del possibile impatto sono:

il 2013-Jan-09 11:43 00:01 distanza Terra (0.096661367976353*AU) = 11.460.130 km

il 2021-Mar-06 01:14 00:02 distanza Earth (0.112651253798332*AU) = 16.852.200 km

ed infine il passaggio vis a vis
il 2029-Apr-13 21:46 < 00:01 distanza Earth (0.000255084524320602*AU) = 38.147 km
in cui Apophis finalmente ci svelerà se questa visita sarà un addio oppure soltanto un pericoloso e nefasto arrivederci al 13 aprile 2036.


Le probabilità d'impatto al 13 aprile 2036 sono pari a 2,2 x 10^-5 = 1/45.454

Non è molto preoccupante, pensiamo che quella di vincere al superenalotto è circa di 1/622.000.000 anche se c'è da dire che al superenalotto si giocano circa 100.000.000 di combinazioni a singolo concorso.

Per avere un paragone più calzante direi che le probabilità che Apophis impatti la Terra, sono pari a quelle che si hanno di centrare il 6 al superenalotto giocando 13.822 combinazioni cioè spendendo circa 7.000 euro, direi poche ma non impossibile.

Inviato da: MatteoAdmin il Sabato, 28-Feb-2009, 21:53
COMUNQUE SE APOPHIS NON CI DOVESSE BECCARE UN'ALTRO ANCHE PIU' PERICOLOSO E' PRONTO A RITENTARE IL TIRO AL BERSAGLIO CON IL PIANETA TERRA.

L'ASTEROIDE 2007 VK184 IL 12 NOVEMBRE HA FATTO LA SUA PERICOLOSA APPARIZIONE

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Inviato da: MatteoAdmin il Giovedì, 31-Dic-2009, 16:51

Tabella Pobabilità Impatto Asteroidi

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Inviato da: MatteoAdmin il Giovedì, 31-Dic-2009, 17:44
TABELLA DI RISCHIO DI APOPHIS aggiornamento
DATI ELABORATI Ottobre 2009

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Dopo oltre 3 anni la Nasa ha deciso di riclassificare Apophis riducendo la probabilità d'impatto sulla Terra da 1/45.000 a circa 1/232.000, praticamente di un fattore 5.

L'appuntamento per un nuovo aggionamento dei dati era infatti previsto al più tardi fra 4 anni gennaio 2013 in cui ci verificherà la minima distanza, circa 11 milioni di km, tra la Terra e Apophis prima dell'aprile 2029 in cui verrà a farci visita da vicino portandosi ben 6.000 km sotto i nostri satelliti meteo e di telecomunicazioni(situati a 36.000 km dalla terra), sarà visibile ad occhio nudo.

Questi nuovi dati praticamente rendono quasi nulle le probabilità d'impatto.
Tutto ciò naturalmente non deve fare abassare la guardia sul pericolo reale degli asteroidi.


Infatti il fratello più piccolo di Apophis, "2007 VK184" è sempre li a ricordarci che solo 12 anni dopo, nel 2048, ci proverà lui a mirare il nostro pianeta ed attualmente la sua mira sfortunatamente per noi non è molto scarsa infatti vanta discrete probabilità d'impatto pari a circa 1/2941, tanto da assegnarli attualmente il titolo di primo della lista.
I suoi 130 metri di diametro ed un potenziale di Energia Esplosiva pari a 150 Megatoni lo rendono assai temibile.

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